MIELE:
Miele di acacia:
La robinia o acacia (Robinia Pseudoacacia L. ), è una pianta a portamento arbustivo o arboreo, appartenente alla famiglia delle leguminose, che può raggiungere i 20 metri d’altezza. Fu importata in Europa dal Nord America all’inizio del XVII secolo da Jean Robin, erborista del re Enrico IV di Francia, da cui prese il nome. In Italia apparve alla fine del XVIII secolo, prima come pianta ornamentale, poi per rassodare i terreni.
Tra i diversi tipi di miele quello di robinia è senza dubbio il più estesamente conosciuto ed apprezzato in Italia. E' la qualità uniflorale più diffusa nei punti vendita della grande distribuzione; la produzione nazionale è largamente insufficiente a soddisfare le richieste e ogni anno ne vengono importati grandi quantitativi dai Paesi dell' Est Europeo (robinia ungherese, soprattutto) e dalla Cina di qualità inferiore a quello nazionale. Alla base del suo successo sono le caratteristiche peculiari: colore chiaro, stato fisico liquido, odore e sapore leggeri e delicati. Queste qualità non si trovano riunite in nessuna altra produzione nazionale e sono molto apprezzate da chi si nutre di miele.
La caratteristica principale di questo tipo di miele risiede nell'alto contenuto in fruttosio, che è alla base della scarsa tendenza a cristallizzare e dell'elevato potere dolcificante. Dal punto di vista della composizione è inoltre caratterizzato dal basso contenuto in sali minerali, in enzimi e in acidità.
Periodo di raccolta: tarda primavera (Maggio-Giugno)
Disponibilità: ESAURITO
La robinia o acacia (Robinia Pseudoacacia L. ), è una pianta a portamento arbustivo o arboreo, appartenente alla famiglia delle leguminose, che può raggiungere i 20 metri d’altezza. Fu importata in Europa dal Nord America all’inizio del XVII secolo da Jean Robin, erborista del re Enrico IV di Francia, da cui prese il nome. In Italia apparve alla fine del XVIII secolo, prima come pianta ornamentale, poi per rassodare i terreni.
Tra i diversi tipi di miele quello di robinia è senza dubbio il più estesamente conosciuto ed apprezzato in Italia. E' la qualità uniflorale più diffusa nei punti vendita della grande distribuzione; la produzione nazionale è largamente insufficiente a soddisfare le richieste e ogni anno ne vengono importati grandi quantitativi dai Paesi dell' Est Europeo (robinia ungherese, soprattutto) e dalla Cina di qualità inferiore a quello nazionale. Alla base del suo successo sono le caratteristiche peculiari: colore chiaro, stato fisico liquido, odore e sapore leggeri e delicati. Queste qualità non si trovano riunite in nessuna altra produzione nazionale e sono molto apprezzate da chi si nutre di miele.
La caratteristica principale di questo tipo di miele risiede nell'alto contenuto in fruttosio, che è alla base della scarsa tendenza a cristallizzare e dell'elevato potere dolcificante. Dal punto di vista della composizione è inoltre caratterizzato dal basso contenuto in sali minerali, in enzimi e in acidità.
Periodo di raccolta: tarda primavera (Maggio-Giugno)
Disponibilità: ESAURITO
Miele di Ciliegio:
Il ciliegio è un albero di origine asiatica in grado di diffondersi spontaneamente. La prima coltivazione vera e propria è databile dal IV secolo avanti Cristo, in Grecia, in Italia si diffuse nel secolo successivo e nell’arco di 120 anni raggiunse tutta l’Europa. I suoi usi non sono esclusivamente legati alle ciliegie, ma anche alla creazione, col suo legno, di mobili e strumenti musicali. In Italia è diffuso su tutto il territorio, le possibilità di produrre in quantità significative miele uniflorale esiste quasi soltanto nelle zone di grande coltivazione (Emilia-Romagna e Puglia). Fiorisce da aprile a maggio
Caratteristiche organolettiche: il colore è abbastanza chiaro, bianco grigiastro una volta cristallizzato. La cristallizzazione, relativamente rapida, dà generalmente origine a una massa pastosa, con cristalli fini. L'aroma ricorda quello del fiori dai quali derivano (e delle Rosacee in genere) e può essere avvicinato a quello della mandorla amara o dei noccioli di ciliegia.
Periodo di raccolta: prima primavera (Aprile)
Disponibilità: ESAURITO
Miele di Millefiori:
Si tratta di miele ottenuto da fiori della zona., miscela unica tipica del territorio in cui è stata prodotta, del periodo dell’anno, e anche dell'andamento della stagione, che può essere stata più o meno secca, umida, fresca, torrida, ventosa. Tutte variabili che hanno creato combinazioni diverse nel rapporto tra i fiori e le api, a volte creando competizione tra fiori, per esempio favorendo alcuni fiori che reggono bene la siccità, a scapito di altri che amano, per produrre abbondante nettare, un caldo umido.
Assaggiando un millefiori primaverile si può essere sorpresi da un sapore ricco, aromatico, su cui possono spiccare note di caramello o fruttate in cui sono riconoscibili l'acacia, l’erica, la marruca, il rosmarino, il rododendro, sottili note fruttate o pungenti in cui sono riconoscibili il lampone e il timo, e in qualche annata anche il fondo balsamico della melata d’abete, ma non solo.
…e dunque ogni diverso millefiori è la mappa aromatica di un diverso territorio in una diversa stagione.
La capacità di valorizzare i millefiori in modo da collegarli al territorio in cui sono prodotti è una capacità che sta crescendo da poco tra gli apicoltori. Fino agli anni ‘80, nel vendere il suo miele, l’apicoltore faceva ancora una semplice distinzione tra “mieli chiari” e “mieli scuri”, da cui solo lentamente si è sviluppata una cultura dei mieli monoflora. Prima di allora, la maggior parte degli apicoltori amatoriali usava estrarre i melari di miele dagli alveari non alla fine di ogni diversa fioritura, ma in un’unica volta, a fine stagione, per cui mieli profondamente diversi andavano a mescolarsi in un’unica partita.
Quando parliamo di millefiori al plurale, pensiamo comunque a un prodotto che abbia “unità di tempo e di luogo”, non a una miscela di mieli diversi prodotti in posti magari lontani tra loro, persino con un oceano nel mezzo. Sugli scaffali dei supermercati si possono trovare delle miscele di produzione industriale (e che di miscele si tratta, lo si troverà in etichetta), a volte anche ottime e realizzate secondo formule sapienti, volte a garantire a chi le compra che troverà ad ogni acquisto lo stesso sapore, senza quelle irripetibili variazioni che ci si può aspettare da un millefiori di origine locale.
Periodo di raccolta: prima primavera (Aprile-Maggio)
Disponibilità: ESAURITO
Si tratta di miele ottenuto da fiori della zona., miscela unica tipica del territorio in cui è stata prodotta, del periodo dell’anno, e anche dell'andamento della stagione, che può essere stata più o meno secca, umida, fresca, torrida, ventosa. Tutte variabili che hanno creato combinazioni diverse nel rapporto tra i fiori e le api, a volte creando competizione tra fiori, per esempio favorendo alcuni fiori che reggono bene la siccità, a scapito di altri che amano, per produrre abbondante nettare, un caldo umido.
Assaggiando un millefiori primaverile si può essere sorpresi da un sapore ricco, aromatico, su cui possono spiccare note di caramello o fruttate in cui sono riconoscibili l'acacia, l’erica, la marruca, il rosmarino, il rododendro, sottili note fruttate o pungenti in cui sono riconoscibili il lampone e il timo, e in qualche annata anche il fondo balsamico della melata d’abete, ma non solo.
…e dunque ogni diverso millefiori è la mappa aromatica di un diverso territorio in una diversa stagione.
La capacità di valorizzare i millefiori in modo da collegarli al territorio in cui sono prodotti è una capacità che sta crescendo da poco tra gli apicoltori. Fino agli anni ‘80, nel vendere il suo miele, l’apicoltore faceva ancora una semplice distinzione tra “mieli chiari” e “mieli scuri”, da cui solo lentamente si è sviluppata una cultura dei mieli monoflora. Prima di allora, la maggior parte degli apicoltori amatoriali usava estrarre i melari di miele dagli alveari non alla fine di ogni diversa fioritura, ma in un’unica volta, a fine stagione, per cui mieli profondamente diversi andavano a mescolarsi in un’unica partita.
Quando parliamo di millefiori al plurale, pensiamo comunque a un prodotto che abbia “unità di tempo e di luogo”, non a una miscela di mieli diversi prodotti in posti magari lontani tra loro, persino con un oceano nel mezzo. Sugli scaffali dei supermercati si possono trovare delle miscele di produzione industriale (e che di miscele si tratta, lo si troverà in etichetta), a volte anche ottime e realizzate secondo formule sapienti, volte a garantire a chi le compra che troverà ad ogni acquisto lo stesso sapore, senza quelle irripetibili variazioni che ci si può aspettare da un millefiori di origine locale.
Periodo di raccolta: prima primavera (Aprile-Maggio)
Disponibilità: ESAURITO
Miele di Castagno:
E’ rappresentato da una sola specie, (Castanea Sativa, della famiglia delle fagacee) ed è una pianta che può raggiungere i 30 metri di altezza, formando grandi foreste sulle alpi e sugli Appennini. Il castagneto da frutto rappresenta una vera e propria coltivazione agricola per la cura costante che comporta da parte del proprietario. Oggi però la castanicoltura è in netto regresso, sia perché è venuta meno la sua importanza di nutrimento povero per le popolazioni montanare, sia per la comparsa di due funghi parassiti: il cancro del castagno e il mal dell'inchiostro. Questi due fenomeni hanno portato alla rinaturalizzazione di molti castagneti da frutto, con la formazione di un bosco misto di maggior valore naturalistico.
Il miele di castagno in purezza tende a rimanere liquido, a causa della forte componente di fruttosio. L’eventuale cristallizzazione è molto lenta, non sempre regolare. Il colore è ambrato scuro, con tonalità rossiccio-verdastre nel miele liquido; se cristallizzato, assume un colore marrone. Sia l’odore che l’aroma sono intensi, è dolce, molto persistente in bocca e si accompagna bene con i formaggi oppure per tutti quelli a cui piace il vero sapore del miele.
Periodo di raccolta: prima estate (Giugno-Luglio)
Disponibilità: DISPONIBILE
E’ rappresentato da una sola specie, (Castanea Sativa, della famiglia delle fagacee) ed è una pianta che può raggiungere i 30 metri di altezza, formando grandi foreste sulle alpi e sugli Appennini. Il castagneto da frutto rappresenta una vera e propria coltivazione agricola per la cura costante che comporta da parte del proprietario. Oggi però la castanicoltura è in netto regresso, sia perché è venuta meno la sua importanza di nutrimento povero per le popolazioni montanare, sia per la comparsa di due funghi parassiti: il cancro del castagno e il mal dell'inchiostro. Questi due fenomeni hanno portato alla rinaturalizzazione di molti castagneti da frutto, con la formazione di un bosco misto di maggior valore naturalistico.
Il miele di castagno in purezza tende a rimanere liquido, a causa della forte componente di fruttosio. L’eventuale cristallizzazione è molto lenta, non sempre regolare. Il colore è ambrato scuro, con tonalità rossiccio-verdastre nel miele liquido; se cristallizzato, assume un colore marrone. Sia l’odore che l’aroma sono intensi, è dolce, molto persistente in bocca e si accompagna bene con i formaggi oppure per tutti quelli a cui piace il vero sapore del miele.
Periodo di raccolta: prima estate (Giugno-Luglio)
Disponibilità: DISPONIBILE
Azienda agricola PUGLIA ILARIO Via Vandelli 44 - 55030 - Vagli Sotto (LU) - P.I. 01844050490 - C.F. PGLLRI75P18C236G - Cell.3246833398